sabato 21 febbraio 2009

mi pare

a volte non ho nemmeno il tempo di chiedermi cosa devo fare adesso perchè gli impegni si susseguono uno dopo l'altro e mi trascinano via nel vortice. è davvero difficile far capire come sia possibile che lavorare a qualcosa ti assorba gran parte della giornata e che quel poco tempo, pochissimo, che rimane puoi e vuoi dedicarlo esclusivamente a te e a chi ami.
ormai esco sempre senza farmi i capelli.

martedì 3 febbraio 2009

plane

altissima quota. una scia dorata su un mare immobile e vellutato. tra due isole piccole, quasi due scogli, scivola via una barca a vela che sembra una pulce sul dorso di un cane. la scia dorata si perde all'infinito tra uno strato di nuvole che sembra poggiarsi sull'acqua come se fosse la calotta glaciale del polo. lì dove si perde prende i toni dell'arancio e del rosso come un'alba continua e sterminata, e non si sa più se sia cielo o se sia mare, fusione perfetta di elementi distinti. sembra tutto così assurdamente irreale. una scenografia, un'immagine ritoccata. la percezione di uno splendido scorcio così tante volte fittiziamente riprodotto da perdere quel fascino che scaturisce a chi lo vede per la prima volta con occhi ancora vergini. ho paura che vogliano toglierci il piacere di provare gioia per qualcosa di semplice, vero, naturale, magnifico e perfetto.