giovedì 16 luglio 2009

tradisco

lascio questa piattaforma che di ricordi ne ha tanti e mi sposto su wp.
il mio nuovo indirizzo/look

martedì 30 giugno 2009

nemmeno le più rosee previsioni

neanche Brezsny ce la fa, col suo finale ottimista, a tirarmi un po' su di morale.

“Il suo cuore si stava riempiendo di ali rotte e di fiori di cenci”, ha scritto il poeta Federico García Lorca. “Notò che ormai non gli rimaneva in bocca che una sola parola”. Nella prima metà di giugno sono stato tentato di prendere in prestito questi versi per parlare di te, Cancerino. Ma per fortuna stai entrando in una fase molto più positiva. I boccioli che stanno per schiudersi nel tuo cuore non sono fatti di cenci, sono assolutamente vitali. E sebbene non abbiano ritrovato tutta la loro forza, le tue ali stanno guarendo. Anche la tua bocca si riempirà di nuove e vivaci parole.


proprio niente da fare per adesso. speriamo che la fase in cui devo entrare si apra presto.

lunedì 29 giugno 2009

Iran's Post-Election Uprising: Hopes & Fears Revealed

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ecco, come aveva già  fatto Marjane Satrapi con Persepolis, la sua graphic novel sulla rivoluzone del '79, adesso, dopo le elezioni/brogli di giugno 2009, Payman e Sina ci riprovano con Persepolis 2.0 e ci mostrano l'Iran di questi ragazzi che stanno cercando di sfuggire al totalitarismo. Ragazzi che stanno lottando contro un mondo che non gli appartiene, che non vogliono perchè non riconoscono. in Iran due terzi della popolazione ha meno di 32 anni e non sta dalla parte del regime.

martedì 23 giugno 2009

people have the power

nelle migliori storie a lieto fine l'eroe/eroina sconfigge il male e riporta il bene nella vita di tutti i protagonisti. nelle migliori storie a lieto fine c'è sempre un eroe/eroina che riesce a sgominare la banda di manigoldi che appesta la città e a ridare a tutti il sorriso. nelle migliori storie a lieto fine gli oppressi riescono a ribaltare la situazione e ad avere la meglio sull'oppressore. potrei continuare all'infinito con esempi di bene che trionfa sul male...
e poi, potrei anche cominciare ad elencare come nella vita di tutti i giorni non sempre il bene trionfa sul male. basta pensare a una qualsiasi pagina di cronaca. mi chiedo perchè ci abbiano abituato a pensare che tutto è possibile, che la felicità è alla portata di tutti, che ogni storia ha sempre un lieto fine. oggi se riesci a vivere degnamente, senza perdere la dignità sei già a metà strada verso la tranquillità.
anche le favole per bambini... non me ne viene in mente una che non dipinga uno splendido paesaggio, mille sorrisi e la frase e vissero tutti felici e contenti. meglio allora le favole greche che finivano con la morale e dalle quali si poteva trarre un insegnamento, se non comprensibile nell'immediato, ma almeno nel tempo, una volta cresciuti. lo so, mi si potrà obiettare che l'infanzia è l'unico periodo della vita in cui non devono esistere preoccupazioni, brutte notizie... il periodo della spensieratezza e del sollazzo e riso; poi però penso a tutti quei bambini a cui un'infanzia così è negata e dico: "beh... prova a raccontargli le favole... solo a guardargli negli occhi, già capisci che non è il caso".
a tutti i bambini-soldato, alle bimbe-prostitute, a quelli che lavorano nelle fabbriche come al tempo della rivoluzione industriale in GB, loro sono gli eroi veri di questo triste e crudele mondo. vorrei dirgli che hanno già vinto la loro guerra per il solo motivo di riuscire a superare la giornata.
oggi, vorrei aver capito un po' di più di come andava il mondo per riuscire a dare una mano. per cambiarlo. per farlo somigliare di più alle favole.

sabato 20 giugno 2009

priorità

tra berlusca e le sue bagarre e tutto quello che sta succedendo a teheran, preferisco che si faccia molto più rumore sul secondo caso. in fondo, l'italia è già in ginocchio e non certo per le feste del premier... forse inchieste così accanite andrebbero fatte su casi non così futili.
accendiamo più riflettori sull'iran che sta provando a raggiungere la democrazia senza che gli "esportatori di democrazia" americani ci impianti su una guerra.
il verde è un bel colore.

venerdì 12 giugno 2009

1984 - George Orwell

Dystopia, questo il genere a cui appartiene il celebre romanzo. Orwell lo ha scritto nel 1948... nulla di più reale e verosimile.
Penso che certe opere, di tutte le epoche, e ne potrei elencare miriadi che scritte secoli e secoli fa sembrano parlare dei nostri giorni... dicevo che queste opere intramontabili, sembrano lasciare tutte un unico messaggio velato, e cioè che più il presente diventa futuro e più assomigliamo a quello che è il nostro passato. Siamo come in fase di stallo. Brutta copia di quello che è stato già detto e fatto. Forse, l'essere umano è davvero troppo poco intelligente e lungimirante per meritarsi la vita su un qualsiasi pianeta. Ognuno di noi in fondo è cattivo verso gli altri.

mercoledì 10 giugno 2009

un mito

La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.

G. García Marquez

mercoledì 3 giugno 2009

elezioni 2009

io non voto. perchè la mia residenza non coincide col mio domicilio. in fondo se votare è un diritto e un dovere, lo si dovrebbe poter fare ovunque, a prescindere dalla residenza... si vota per l'Europa, che importa in quale città io mi trovi? uno dei tanti misteri di questa strana Italia.

giovedì 28 maggio 2009

mercoledì 27 maggio 2009

inscatolando

sto mettendo in anonimi scatoloni di cartone la vita della mia vita. uno a uno accatasto effetti personali, pezzetti di storia, oggetti e suppellettili. uno a uno si preparano a fare un viaggio. uno a uno usciranno fuori tra poco e cominceranno un nuovo corso. nuovi spazi e nuovi momenti. sarebbe stato meglio farlo in un periodo più fresco. il caldo mi sta sciogliendo. in ogni scatolone c'è anche una parte di me adesso. piccole molecole del mio essere si preparano al cambiamento, alla novità. io, gli oggetti, i pezzetti di storia e gli scatoloni.

martedì 26 maggio 2009

certamente... sto arrivando

ci sono... sono qui. devo rendermi più visibile? non posso mica andare in giro con una freccia al neon sulla testa che indichi costantemente a luce intermittente la mia posizione, no? e poi il satellite mi tiene già abbastanza sotto controllo, credo.
certo, mi devo dare una mossa. gli allori sono già secchi da un po'. adesso è meglio piantare un seme e coltivare una bella piantina. una di quelle legali, naturalmente.

lunedì 25 maggio 2009

sabato 16 maggio 2009

Cancro

C’è una barzelletta che dice: “Perché il libro di matematica è così triste? Perché ha tanti problemi”. Non è vero: il libro di matematica adora i problemi. Sono la sua ragion d’essere. Sono sfide stimolanti, non maledizioni frustranti. Ma, soprattutto, ogni problema ha una soluzione precisa, e tutte le risposte si trovano in fondo al libro. Ti do un’ottima notizia, Cancerino: penso che nelle prossime settimane sarai come un libro di matematica.

non so se preoccuparmene o esserne felice... io le soluzioni in fondo a libro non le guardo mai.

martedì 12 maggio 2009

fuori

cielo sereno, nemmeno una nuvola.

sabato 9 maggio 2009

Radiohead - No Surprises

sta tornando l'estate ed ho già voglia di mare.
il sole caldo e l'odore della pelle che si abbronza. bellissimo.
la sera si sta in giro fino a tardi con gli amici.
sto per abbandonare la mia vita qui e andare in un'altra città.
città nuova, gente nuova, nuovo modo di concepire la mia indipendenza.
nuove incognite nel mio futuro da svelare.
da bambina adoravo i puzzle. riuscire a comporre l'immagine aggiungendo un pezzetto dopo l'altro.
ero brava.
spero di poter incorniciare l'immagine di questo mio futuro prossimo senza troppe difficoltà.

"Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa"
proverbio africano

martedì 5 maggio 2009

... ordinaria follia...

mando il curriculum a destra e a manca a non so quanti contatti e in quanti mi rispondono? ... nessuno... che bella italia! se non hai le conoscenze o chi ti "introduce" (poi sarebbe da capire in che senso usare questo termine) il risultato è 0 risposte utili. per me utile sarebbe anche solo un rifiuto. e invece niente. tutto tace. attonita e sconfitta, ma non demordo e anche questa la vincerò in un modo o nell'altro!

sabato 2 maggio 2009

i denti e i sogni

ho sognato... un premolare che traballava nella mia bocca. io i premolari non li ho più. me li hanno tirati via quando avevo 12 anni, perchè si doveva fare spazio agli altri denti. poi, chissà se ha davvero un significato, cioè, se quello che si sogna ha realmente una correlazione con la realtà di ogni giorno, con la mia quotidianità. dovrebbe indicare la perdità di qualcosa o di qualcuno, ma anche l'incertezza, la paura del futuro... bella scoperta. peggio dell'oroscopo, che ti dice sempre quello che vuoi sentirti dire e nel frattempo, non ti dice un bel niente.
la psicoanalisi è altra roba. ci ha complicato l'esistere. non bastavano già i filosofi a farsi domande su chi siamo, perchè ci siamo, cosa siamo? il subconscio... faccio fatica a pensare di essere una, potrei impazzire sapendo che dentro ho un entità che ragiona senza che io ne possa avere coscienza. interpretazione semplicistica. ma a me piace sognare, se mi pagassero per farlo, avrei di che sfamare famiglie intere. vado a vedere cos'era quel rumore di vetri che si infrangono.

sabato 25 aprile 2009

che posso farci io?!?

dice il mio oroscopo per la settimana:
È un ottimo momento per metterti alla guida di una rivolta popolare contro le autorità corrotte e le élite che non hanno più nessun contatto con il mondo reale. Da troppo tempo esercitano la loro ottusa magia. È anche il momento ideale per smettere di assecondare le situazioni che assorbono tutte le tue energie e mettono a repentaglio la tua indipendenza. Grazie al cielo, l'Era della passività sta per finire. Dare il via all'Era del risveglio forse non sarà facile, ma se comincerai al più presto potrai contare su un aiuto e su un incoraggiamento straordinari.

questa volta mi sa che Brezsny ci ha visto un po' male... io comunque vorrei davvero rivoltarmi contro tutto quello che non va, ma finisco per rivoltarmi solo contro me stessa e a mettere in crisi quello in cui credo.
comincio a pensare a come dovrebbero essere le cose che voglio e a come in realtà è la mia vita e quello che mi circonda. le mie aspettative, le mie attese disilluse. forse è vero che se cresci pensando che un mondo migliore sia possibile, un mondo dove la legalità, il rispetto, la verità, il bene comune siano auspicati e siano fondamento di tutta la società, rimani immancabilmente tagliata fuori dal resto dei comuni mortali coi quali provi a condividere la tua vita. ti guardano come se avessero davanti un extraterrestre, e francamente sono un po' stanca di sentirmi dire che vivo in un mondo che non esiste, e che non capisco come va realmente. perchè devo essere io ad adeguarmi alla merda quando si potrebbe tutti stare meglio nella cioccolata?
tremendamente battagliera mi trovo a sbattere il muso contro muri, alzati perfino dalle persone che stimo di più. stiamo perdendo tutti la voglia di cambiare le cose.
mi sento dire che mi lamento e che sono pessimista, perchè è il mio essere siciliana che mi porta a ragionare così. a piangere che le cose non vanno bene e che tutto rimarrà uguale. poi però penso a quanti siciliani prima di me hanno pianto e hanno profetizzato e hanno combattuto e li ritrovo tutti sei piedi sotto terra.
non voglio morire. non dico che cercare di cambiare le cose significhi necessariamente morire. la gente cambia casa, cambia lavoro, cambia le calze e le mutande ogni giorno (nella normalità dei casi) e non è che per questo muore. certo se ci si mette in testa di rompere le uova nel paniere a chi è più forte e a chi, soprattutto, tiene in mano le redini del mondo come lo conosciamo, beh lì qualche problemino comincia a sorgere. l'ordine precostituito non deve essere minato.
se cominci a rompere equilibri che reggono il globo da milioni di anni rischi un'implosione. si rischia di veder cardere giù tutto, effetto a catena.
non si può credere che tutto cambi, tutto è troppo. ma se cerchi di cambiare, di togliere un tassello c'è il pericolo che non solo il muro, ma tutta la casa ti rovini addosso.
davvero tutta una questione di equilibri. provate a pensare a togliere dal nostro sistema le banche, piuttosto che la classe politica, piuttosto che il petrolio o qualsiasi altra trave portante... cosa pensate che possa succedere? il caos.
non siamo abituati al caos. quello va bene in medio-oriente o in africa o in cina.
noi abbiamo il giardino da curare e le ferie d'agosto da godere. siamo infinitamente inetti. tristi e generiamo tristezza ogni volta che diciamo il nostro ennesimo "che ci posso fare?"

giovedì 9 aprile 2009

non c'ero

mentre ero a Wroclaw per il Premio Europa, la terra italiana nel suo cuore ha tremato..."italianski catastrofi" così il tassista polacco ci ha detto appena ha sentito che eravamo italiani. non ho parole. mi affido a quelle degli altri...

"E poi regna la paura, perché niente è finito e tutto è solo cominciato. Tutti i pensieri, anche quelli più elementari, sono violentati dalle scosse d'assestamento. La paura e il dolore, uniti e inscindibili, formano un'unica entità. Un'entità insopportabile. Che congela questo lutto, per farsi cosa attonita, ed impressionante.

E, su tutto, il silenzio. Un silenzio nuovo e indefinibile. Interrotto, di tanto in tanto, da un elicottero lontano. Da un aereo militare.
E tutti a comporre lo stesso pensiero, ma nessuno lo comunica, perché è banale: la sensazione di un'altra, più piccola, ma simile, guerra mondiale".

la natura. con chi puoi prendertela? io me la prenderei con me stessa. e basta.

sabato 14 marzo 2009

il proprio lavoro

mentre tornavo a casa a bordo della seicento, i pensieri si affollavano come sempre nella mia mente. le questioni da risolvere, i problemi da affrontare, i pochi giorni che mancano alla mia partenza, il sole che è finalmente arrivato, ma che magari tra un po' se ne va via e dobbiamo riabituarci a temperature fredde. poi, domani devo andarci perchè altrimenti settimana prossima è impossibile e poi parto, chissà quando se ne parla. bella questa canzone dei Bloc Party, la so già a memoria. che hanno combinato qui? facevano prima a fare una rotatoria, però non è poi tanto male, certo la condizione delle strade in Sicilia è proprio da fare schifo e poi vogliono fare il ponte...a che servirà mai? guarda una volpe morta, poverina...gli operatori ecologici hanno il deposito qui? certo, potrebbe tooglierlo quel cartone in mezzo alla strada e buttarlo invece di furmare la sigaretta...
e quindi stile epifania: "Chissà come sarebbe il mondo se ognuno di noi miliardi di persone sulla terra, facesse il lavoro che gli piace davvero, quello per cui si sente ispirato, quello che si fa a livello di vocazione e non perhè non c'è niente di meglio da fare...". quanti bravi medici che hanno a cuore il bene del paziente, quanti bravi ingegneri che progettano infrastrutture vivibili e di lunga durata, quanti bravi operatori ecologici che risanano l'ambiente, quante brave maestre che danno un futuro ai propri alunni, quanti brave mamme e bravi papà che fanno crescere generazioni di futuri bravi professionisti. forse nessuno farebbe il soldato, perchè diciamoci la verità a quanti piace farsi ammazzare? forse ci sarebbero posti di lavoro proporzionati alla gente che sta in giro. forse finalmente nessuno starebbe con le mani in mano. forse si potrebbe pensare alla piena occupazione a livello mondiale...
io utopizzo troppo.
dovrei pensare un po' meno e fare un po' di più.

sabato 7 marzo 2009

bisogna tornare


laddove oriente e occidente si mescolano in un turbinio di suoni, colori, odori e sapori...la vita scorre lenta, come nella migliore tradizione arabo-mediterranea, scandita dal canto del Muezzin che chiama a raccolta i fedeli. minareti che svettano alti verso il cielo, in mezzo a quartieri fatti di case ammassate una all'altra, di bazaar, di ambulanti che vendono pane e una bevanda calda e dolcissima, che sa di vaniglia e cannella.


la città dove gli uomini fumano il narghilè chiacchierando tra loro e le donne camminano per strada col foulard in testa. pochi sorridono, ma tutti hanno l'aria serena. la città divisa dal mare che entra dentro come un fiume e che divide l'Europa dall'Asia. la città dove un simpatico signore di Izmir, con madre italiana, ci accompagna a scoprire i posticini nascosti della città nuova attorno a piazza Taksim. la città dove la x non esiste e il taxi si chiama taksi. la città dove lo sfarzo degli antichi sultani si confonde con le case di legno nei quartieri vicino al mare.


e poi la carne e il pesce, i melograni e i cetriolini, il té e il caffè, la colazione salata e quella dolce, la frutta secca, miele, zucchero a zollette rigorosamente, e le spezie di tutti i colori che esistono sulla terra.


ma il blu predomina. il bosforo, da perderci il fiato; la moschea, bellisima; il rosa della chiesa di Santa Sofia dimenticata e abbandonata a sè stessa; il bianco dell'abito dei dervishi rotanti; le luci di miriadi di lampade variopinte.


un luogo che quando vai via non puoi che sospirare, perchè camminando e ammirando ti si è attaccata addosso e ti ha completamente invaso...mille strade, milioni di persone e tantissime contraddizioni che creano una mixture che ha solo dell'incredibile. affascinante e indimenticabile. Arrivederci a presto cara Istanbul.

sabato 21 febbraio 2009

mi pare

a volte non ho nemmeno il tempo di chiedermi cosa devo fare adesso perchè gli impegni si susseguono uno dopo l'altro e mi trascinano via nel vortice. è davvero difficile far capire come sia possibile che lavorare a qualcosa ti assorba gran parte della giornata e che quel poco tempo, pochissimo, che rimane puoi e vuoi dedicarlo esclusivamente a te e a chi ami.
ormai esco sempre senza farmi i capelli.

martedì 3 febbraio 2009

plane

altissima quota. una scia dorata su un mare immobile e vellutato. tra due isole piccole, quasi due scogli, scivola via una barca a vela che sembra una pulce sul dorso di un cane. la scia dorata si perde all'infinito tra uno strato di nuvole che sembra poggiarsi sull'acqua come se fosse la calotta glaciale del polo. lì dove si perde prende i toni dell'arancio e del rosso come un'alba continua e sterminata, e non si sa più se sia cielo o se sia mare, fusione perfetta di elementi distinti. sembra tutto così assurdamente irreale. una scenografia, un'immagine ritoccata. la percezione di uno splendido scorcio così tante volte fittiziamente riprodotto da perdere quel fascino che scaturisce a chi lo vede per la prima volta con occhi ancora vergini. ho paura che vogliano toglierci il piacere di provare gioia per qualcosa di semplice, vero, naturale, magnifico e perfetto.

sabato 31 gennaio 2009

semplice

immagina un passerotto inseguito da un'aquila in un cielo completamente terso e illuminato dal sole.

domenica 25 gennaio 2009

in treno

sto seduta. mi scorre tutto davanti però all'indietro, perchè la sorte ha voluto che mi fosse assegnato un posto nella direzione opposta della marcia. poco male. mi sembra di avere la ossibilità di vedere di più. già è una sensazione, forse legata al fatto che quello che passa lo sappiamo già, lo conosciamo perchè vissuto; quello che viene è sempre una scoperta, qualcosa a venire di cui idea non abbiamo per niente o quasi.
la gente intorno legge, ricama, dorme, ascolta musica, parla al telefono. nessuno che si metta a fare due chiacchiere col vicino, nemmeno io, in fondo, che preferisco scrivere questo post piuttosto che conoscere qualcuno. cominciamo a disinteressarci dell'altro? abbiamo pochi argomenti a disposizione? paura di risultare invadenti? forse è che alle 9.40 di domenica mattina c'è poco da dire e da stare ad ascoltare.
il paesaggio è quello classico del centro; tanto verde, tanti alberi, nudi, qualcuno dalle foglie rosse, oliveti, qualche fiumiciattolo qua e là e poi tanto cielo, un po' coperto. e poi quelle casupole basse, ricoperte di pietre chiare e con le tegole dei tetti tutte rosse. paesaggi di campagna. rilassanti. decisamente li preferisco. o meglio, l'importante è scappare dalla città, ogni tanto.
così, su un treno che mi porta a un'altra casa, altra gente a me cara, e che mi da tempo a disposizione per scrivere, pensare, riflettere e rilassarmi.

sabato 24 gennaio 2009

in these days

tutti gli occhi puntati su Obama. speriamo non sia l'ennesimo tentativo di distrarre la gente tutta dai problemi realmente seri.

domenica 18 gennaio 2009

anya: sehnsucht by port-royal

questione d'istinto

quando ti capita tutto e niente contemporaneamente, quando ti senti come risucchiato in una voragine senza appigli ai quali agganciarti, quando il vuoto della tua anima ti impedisce di dare ascolto alle voci amiche, è solo allora che ti rendi conto di quanta forza sia insita nella nostra natura e di come riusciamo a riemergere nonostante tutto dalla melma nella quale ci troviamo invischiati.
a me sembra un effetto azione/reazione che trova una certa similiratà nell'istinto naturale che ci porta a rimanere a galla nell'acqua. proprio così... a che serve agitarsi e dimenarsi, l'acqua ti porta già a galla da sola se non combatti contro di lei. forse spesso non capiamo che la maniera migliore per non affogare è affidarci all'acqua che cerchiamo di contrastare.

sabato 17 gennaio 2009

domenica 11 gennaio 2009

65daysofstatic - radio protector

se io come persona dovessi essere musica sarei sicuramente questa.
fin dal primo momento in cui l'ho ascoltata, l'ho sentita mia.
magari è sciocco pensare che della musica possa descrivere una personalità complessa e in continua evoluzione, ma ci credo, credo che ognuno di noi possa corrispondere a una musica, a un'immagine, alle parole di una poesia o di un racconto...
perchè siamo ciò che di noi percepiamo.
io mi rifletto in questa canzone come in uno specchio.
io sono la musica di questa canzone.

sabato 10 gennaio 2009

sole sul verde

sole nel senso di stella e verde come quello che c'è tutto intorno nelle campagne della mia bella isola. non ho mai visto l'Irlanda, ma credo che in questo periodo la Sicilia sia molto simile a quell'altro pezzo di terra tra mare e cielo. e dopo aver smesso di piovere, i prati brilluccicano di una brina argentina che da un tocco di magico e fiabesco al paesaggio.
fermare tutto in una fotografia mi sembra riduttivo, forse però è l'unico modo per ricordare.

mercoledì 7 gennaio 2009

songs

consequence by the notwist

you're the colour,
you're the movement
and the spin.

never
could it stay with me
the whole day long.

fail with consequence,
lose with elequence
and smile.

I'm not in this movie,
I'm not in this song.

never
leave me paralyzed, love.
leave me hypnotized, love.

*********

scary world theory by lali puna

I've never said you'll have to
be afraid
of the cookie monster
beside your bed

it's not the real
the real one's in your head
beyond control
the true one cuts you dead

it's a real fight
it's a war

when destruction takes over
there is no escape
every shot on target
perpetrator knows how to strike

martedì 6 gennaio 2009

strangemente

comincio a prendere coscienza che intorno a me il mondo cambia e si evolve, mentre io mi cristallizzo su determinate posizioni che sono probabilmente le solide basi su cui costruisco mio futuro.
al mio susseguirsi di frasi e riflessioni sul tempo, si aggiunge anche questa.
la ripetitività dei miei post a volte mi sconcerta, ma mi porta anche a pensare che il motivo risiede nell'incapacità di sfuggire a scene che si ripresentano e a gesti che diventano inevitabili. ogni mattina e ogni notte le mie ore scorrono, si rincorrono e si somigliano sempre di più. ciclicamente aggiungerei, perché nella mia folle voglia di reinventarmi ogni giorno riesco a cambiare impercettibilmente e per periodi più o meno brevi il mio modo di scendere dal letto, di fare le scale, di vestirmi, di mangiare, di andare in bagno, di interagire con la gente, di organizzare la mia giornata, di mettermi a letto la sera.
e in tutto questo cerco di trovare un modo per emozionarmi ancora e anche se non sembra cosa facile, capisco che basta la persona giusta, la luce giusta, la temperatura giusta, il cibo giusto, l'umore giusto, la bevanda giusta per riaprire un mondo di sensazioni più o meno belle ma sempre sconvolgenti. e poi, cosa più importante, mentre il tempo scorre io riesco ancora a sognare e a fermare il tempo, a far rivivere cose e persone, a trovarmi in posti lontani tra loro in pochi secondi, a volare sopra le case come se fossi un'aquila, a colorare una giornata grigia con un solo battito di ciglio. meraviglioso cervello.
per questo, adoro la maniera in cui siamo fatti di carne, sangue, aria, acqua e di quell'inconsistente e pesantissimo spirito che ci rende unici e insostituibili.

domenica 4 gennaio 2009

suvvia

credo di essermi un po' atrofizzata, mentalmente. rileggo i post di pagine fa e mi rendo conto che avevo molte più cose da dire, molta più poesia da esprimere, molti più concetti da sviluppare. penso che sia colpa del lavoro. assorbe le tue energie e ti professionalizza, facendoti perdere la capacità di differenziare e coltivare i tuoi interessi. o forse e molto più probabilmente è che mi son fatta prendere dalla noia. sono felice, anche se qualcuno pensa che non dovrei dirlo. sto bene, anche se nella mia testa cominciano ad affollarsi mille nuovi pensieri e mille idee che mi proiettano verso il futuro. alt! vivere il presente. sì, ma al futuro almeno bisogna pensare...magari non di notte che poi si finisce per passarla in bianco.
e poi nella mia nuova casa internet manca. non che sia un dramma, anzi ho più tempo per interagire con le persone vis à vis senza bisogno di uno schermo e una webcam...sconvolgente!

propositi per il nuovo anno: non smettere di scrivere. non smettere di leggere. non smettere di ascoltare musica. variegare i generi. viaggiare tanto. scoprire nuovi mondi. fondare nuove città. piantare un albero. correre dietro un autobus per prenderlo al volo. camminare sulle mani. bere moderatamente. non svegliare il cane che dorme. scrivere quel benedetto post sulla percezione. ... ... da completare.