giovedì 9 aprile 2009

non c'ero

mentre ero a Wroclaw per il Premio Europa, la terra italiana nel suo cuore ha tremato..."italianski catastrofi" così il tassista polacco ci ha detto appena ha sentito che eravamo italiani. non ho parole. mi affido a quelle degli altri...

"E poi regna la paura, perché niente è finito e tutto è solo cominciato. Tutti i pensieri, anche quelli più elementari, sono violentati dalle scosse d'assestamento. La paura e il dolore, uniti e inscindibili, formano un'unica entità. Un'entità insopportabile. Che congela questo lutto, per farsi cosa attonita, ed impressionante.

E, su tutto, il silenzio. Un silenzio nuovo e indefinibile. Interrotto, di tanto in tanto, da un elicottero lontano. Da un aereo militare.
E tutti a comporre lo stesso pensiero, ma nessuno lo comunica, perché è banale: la sensazione di un'altra, più piccola, ma simile, guerra mondiale".

la natura. con chi puoi prendertela? io me la prenderei con me stessa. e basta.

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