martedì 30 settembre 2008

lunedì 29 settembre 2008

domenica 28 settembre 2008

effetto catena di montaggio

non c'è molta originalità in giro.
è tutto copia o brutta copia di qualcuno o di qualcos'altro. si cade così precipitevolmente nell'omologazione che non si fa a tempo a inventare una moda che già tutti se ne sono appropriati. capisco che lo sforzo immaginativo è abbastanza impegnativo e la creatività è qualità che se non si possiede, è molto difficile ottenere, ma mi chiedo perché si preferisca assomigliare al resto della gente, piuttosto che essere unici, rari, diversi. forse è perché oggi ci bombardano con il fatto che se sei diverso, sei destinato all'emarginazione e alla solitudine? o forse semplicemente perché, da che mondo e mondo, tutto quello che è diverso, particolare e autentico fa paura in quanto non catalogabile, non incamerabile in determinati schemi o canoni?
sfugge al controllo di quello che si conosce e genera stupore, timore, orrore a volte.
eppure un vecchio detto recita "il mondo è bello perché vario", ma di questo passo qualche generazione comincerà a chiedersi cosa abbia voluto significare questa frase. sempre che ci si ponga domande del genere nel prossimo futuro.

sabato 27 settembre 2008

loroscopofinoal2

"entrerete in sintonia con i ritmi cosmici se vi occuperete delle cose che vi danno più sicurezza, vi aiutano a sentirvi protetti e favoriscono la vostra felicità domestica".
Ah! i ritmi cosmici...la paranoia cosmica! come faccio a occuparmi di cose che non so ancora dove stiano? ci vuole poco a lanciare questi assurdi propositi. ci provo da una vita a trovare il mio equilibrio, le mie certezze, la protezione e la casa...ma niente.
il mio orizzonte si fa sempre più lontano e io continuo a navigare in alto mare, senza bussola e col cielo coperto. magari è solo colpa del mio essere complicata, intricata, chiusa e incomprensibile. certe volte faccio fatica anche a capire cosa ci sia, chi ci sia nel riflesso che vedo allo specchio. insoddisfazione e ricerca perenne...e quando, puta caso, mi ritrovo a sperare, a viaggiare con la fantasia verso un futuro possibile. zac! tutto cade, rovinando in una frana colossale.
in fondo, è così. sono permalosa, mi basta un niente per perdere un contatto...il contatto. magari con gli anni le cose si sono anche complicate perché dai e ridai con la stessa solfa, alla fine non si può sbattere la testa contro il muro per sempre.
a volte le lacrime aiutano. mi aiutano a lavare via la rabbia e l'isterismo. "magari è solo la sindrome premestruale...", sì a volte è quella. molto più spesso però è solo un pensiero che si insinua e che prepotente si blocca in mezzo ai pensieri mandandomi in tilt il cervello.
"la casa, la chiesa, la croce ed in più lo spettacolo atroce di tutta la gente che passa ci guarda e prosegue veloce"...avranno un posto dove andare, avranno qualcuno da ritrovare, avranno qualcosa da fare.
e poi mi dico...ma tu sei lunatica, i tuoi stati d'animo sono passeggeri come le nuvole. stai incazzata oggi, ma già domani ne avrai cancellato anche il ricordo.
un aiuto fa sempre bene. non rimanere ancorata ai tuoi dispiaceri fa anche meglio.
pensieri positivi, pensieri positivi.
va già meglio.
e poi domani è un'altro giorno.

martedì 23 settembre 2008

Dogville

sicuramente molto teatrale. un film fatto interamente dagli attori e dai suoni. la metafora racchiusa è il vero spettacolo.

lunedì 22 settembre 2008

solo per un po'

mantenere la calma e fare un passo dopo l'altro. perchè se l'obiettivo è duro da raggiungere, la strada non è delle più semplici. il mio oroscopo della scorsa settimana aveva ragione: se le cose non sono complicate, conseguirle non mi dà la stessa soddisfazione.
ce la posso fare!

domenica 21 settembre 2008

ho capito una cosa

il disordine creativo intorno a me non mi disturba, mi conforta. più una stanza è piena di cose casualmente lasciate qua e là e più ci sto bene. non si smette mai d'imparare. e soprattutto, potrei riuscire ad adeguarmi a qualsiasi condizione di vita.
suonerà un po' da narcisista come concetto, ma...io mi piaccio.

sabato 20 settembre 2008

sul Corriere di trenta anni fa

ho avuto modo di recarmi nell'emeroteca della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma in questi giorni, e ho sfogliato i volumi che contenevano i quotidiani del Corriere della sera di giugno e luglio 1975.
non mi soffermo sulle questioni politiche che tutti più o meno abbiamo modo di leggere sui libri di storia, ma mi piace tentare di dare un'idea del mio stupore quando ho notato che i titoli di allora non sono per nulla diversi da quelli che ci capita di leggere oggi. si scrive di Napoli e della sua emergenza rifiuti, si scrive dell'intenzione di investire sull'energia solare, e poi c'è una pagina dedicata al caro-prezzi e alla recessione in cui versa il paese e delle manovre che si sarebbero dovute attuare. tutte cose che a distanza di trent'anni si ripresentano puntualmente. ma poi perché? c'è per caso un meccanismo che ci permette di dimenticare in fretta quello che si è cercato di fare per riparare a certi problemi e continuare a commetterli? oppure, e a questa opzione ci credo di più, siamo sempre fermi a un punto e tanto lenti nel cambiamento da fare paura ai bradipi?
la nostra cara Italia è da sempre in mano alla gente sbagliata e la poca gente giusta ha fatto la fine del topo. la gente che ci ha governato ha avuto la capacità di mettere altra gente sbagliata al posto giusto, nel senso che il posto era giusto perché si compisse la loro opera di nullafacenza, perché ogni giorno ci si ritrovasse tutti e si cercasse di mantenere un equilibrio sanamente precario.
noi non siamo la Gran Bretagna. noi non abbiamo una forte tradizione democratica alle spalle. noi non sappiamo cosa significhi essere comunista o liberale o qualsiasialtrafazione ed essere anche cittadini italiani che servono lo Stato italiano e la sua gente. no, no. da noi prima si rispetta il colore politico e poi il tricolore. perchè giusta o sbagliata che sia, se una proposta viene dalla parte sbagliata della barricata non c'è nemmeno motivo di ascoltarla.

Monteleone scrive: "Le preoccupazioni non furono quelle di assicurare al paese un modello di governo forte e stabile, bensì quelle di creare un complesso sistema di garanzie che impedissero le degenerazioni di un governo forte e stabile. Questi principi hanno salvaguardato formalmente un lungo processo democratico ma non hanno assicurato contemporaneamente governi efficienti e di lunga durata".

e se non abbiamo stabilità politica dove vogliamo arrivare? rimarremo sempre fermi a trent'anni fa. le mode cambiano, il paesaggio pure, la gente invecchia ma la classe politica è sempre lì. Andreotti si aggira ancora per le Camere.

stiamo pian piano sprofondando e come sempre cerchiamo l'appiglio per tirarci fuori dalla voragine che ci si apre sotto. siamo italiani e sappiamo sempre tirarci fuori dai guai, ma tra un po' gli appigli saranno finiti e noi avremmo perso anche l'ultima occasione.

proviamo a sollevare le nostre voci. proviamo a vomitare addosso a questa gentaglia tutto quello che non va. facciamo qualcosa per cambiare. i "ragazzi" degli anni settanta ci hanno provato, ma poi o sono scappati via, o sono stati inglobati nel pensiero di massa. se ci proviamo noi stavolta potrebbe essere quella buona. muoviamoci. sconvolgiamo. scardiniamo. eleviamo. e se vi capita provate a leggere qualche quotidiano del passato, troverete una motivazione in più.

Burn After Reading

da vedere immancabilmente.

venerdì 19 settembre 2008

e per tutti i siciliani...

non avevo ancora avuto modo di imbattermi in questa pagina che mi ha colpito davvero.
se come me non l'avete ancora vista e siete siciliani, buttateci un occhio...

wikipedia

...naturalmente.

voglia di immagini e di fantasia

vorrei tanto inserire una bella foto adesso...una di quelle che ti lasciano ore ed ore immersa in un mondo di colori e di forme. una di quelle che ti tolgono il fiato a guardarle perché cerchi di capire come possa essere così perfetta.
ricordo che alla National Gallery di Londra sono rimasta davanti a un quadro di Monet per ben 30 minuti. non era difficile da interpretare, non aveva colori particolari. era semplicemente il quadro più grande e più impressionante che mi fossi mai trovata davanti. qualche anno prima l'avevo studiato a scuola e adesso me lo ritrovavo davanti.
se soltanto si riuscisse ad affiancare ai libri l'esperienza sul campo, credo che si arriverebbe a un grado di elevazione culturale sicuramente migliore.
invece le uniche immagini che impressionano oggi, sono quelle che vediamo in TV, sui giornali e le riviste, sui cartelloni pubblicitari, nei monitor sparsi qua e là, sui telefonini e chi ne ha più ne metta. io ho una discreta fantasia perché il mio contatto con le immagini è stato fortunatamente limitato nell'arco della giornata, e sono quindi cresciuta che se una storia la leggevo, il resto lo costruivo di fantasia. ma adesso? che fine farà la fantasia? davvero la Storia Infinita prevedeva il futuro come i libri di Jules Verne?
i personaggi fantastici saranno tutti inghiottiti dal Nulla. e i nostri bambini diverranno grandi prima che si accorgano di essere nati. forse dovremmo davvero capire quanto il progresso può farci bene e quanto ci può togliere, così potremmo cominciare a regredire per riqualificare la vita.

mercoledì 17 settembre 2008

rieccomi

dopo una breve pausa, mi rimetto a scrivere, come se questo guscio me ne dia una volta di più la possibilità. magari è vero che stando lontani dalle proprie abitudini routinarie, va a finire che si cambia del tutto la maniera di impostare la giornata. ho passato dei giorni meravigliosi che sono riusciti a sbloccare la mia vena creativa per quanto riguarda la famosa tesi. chissà magari un giorno la pubblico qui a puntate e così almeno a qualcosa sarà servita e da qualcuno sarà letta.
mi hanno detto che ogni giorno devo scrivere così da tenermi in esercizio e non perdere la mano. in fondo non è difficile. tutt'altro, diventa anche piacevole stare qui a battere i polpastrelli sui tasti di questo pc portatile. ed è ancora più bello quando c'è una musica di sottofondo che ispira.
la biblioteca di storia moderna e contemporanea a Roma mi ha accolto a braccia aperte. ogni volta che mi affacciavo nel cortile, quei busti di antichi romani mi facevano sentire in una realtà parallela. e poi lì fuori è stata ritrovata la macchina con dentro il corpo di Moro. tutta la storia è racchiusa in quella città. palesemente al Foro, e più nascosta la si può leggere nelle vie e per le piazze. e quella è la città che conserva una memoria indelebile. passeranno altri millenni e sarà sempre lì. perchè è eterna. tornarci è sempre un piacere e in fondo anche lì ormai mi sento a casa.
la Sicilia ha sempre un posto nel mio cuore, ma sarei pronta a tradirla anche domani perchè so che qui ci sono troppe cose che non mi stanno bene. e se non riesco a cambiarle, preferisco vivere tranquilla la mia vita. come mi disse una volta una persona: arrivare al baratro e lasciarsi cadere non è un atto di coraggio, non ha mai fatto bene a nessuno. bisogna avere la forza di riprendere l'equilibrio e ricominciare da capo, in un altro luogo, con altra gente. l'importante è saper ricominciare.

proviamoci.

mercoledì 10 settembre 2008

niente di più, niente di meno

Cancro (21 giugno - 22 luglio)

Non sei la persona più diretta del mondo. E neanche la più concisa. Certe volte giri troppo intorno alle cose e prendi la strada più lunga per arrivare alla verità. Ma allora perché sembri esserti trasformato in un modello di precisione comunicativa? A cosa dobbiamo la tua nuova efficienza, la tua sinteticità e la tua volontà di esprimerti con esattezza? Forse dipende dall'allineamento dei pianeti. O forse veramente non vuoi essere frainteso.

lunedì 8 settembre 2008

Party Girl by U2

I know a girl, a girl called Party
Party Girl
I know she wants more than a party
Party Girl
And she won't tell me her name
Oh no, not me

I know a boy, a boy called Trash
Trash Can
I know he does all that he can
Wham Bam
And she won't tell me his name
Oh no, not me

When I was three, I thought the world revolved around me
I was wrong
And so I sing along
And if you dance, then dance with me

I know a girl, a girl called Party
Party Girl
I know she wants more than a party
Party Girl
I know a boy, a boy called Trampoline
You know what I mean

I think I know what he wants
I think I know what he wants
I think I know what you want
I think I know what you want
I think I know what you want

I think I know what you want

I think I know what he wants

domenica 7 settembre 2008

altra valigia

di nuovo in viaggio. verso qualcosa di conosciuto e verso cose nuove. l'importante è andare avanti, non fermarsi mai e bla, bla, bla. tanto alla fine si torna. io però non vorrei dover tornare, mi piacerebbe tanto poter andare e andare, senza mai guardare indietro e pensare al momento in cui dovrò ripetere i miei passi all'inverso. il mondo ha così tante opportunità da offrire che forse rimanere fermi in un punto è fin troppo riduttivo. certo, ci vuole tanto coraggio e dosi di buona volontà per non morire dietro un angolo. prima o poi uno dei miei viaggi mi indicherà la strada.
per adesso comincio dal primo passo...riempire la valigia.

giovedì 4 settembre 2008

depressione postfurrigna

non è per niente facile ritornare alla vita di tutti i giorni, dopo una due giorni strepitosa come quella appena passata. il Furrigna Rock Festival ha conquistato la piazza. la musica ha conquistato la piazza. e noi organizzatori ce lo siamo fatto quadrato, ma ha funzionato e adesso la nostra creatura mi manca già.