mercoledì 27 agosto 2008

dopo le 4

cadevano giù, come una pioggia di meteoriti, chicchi di ghiaccio grossi come i pomi d'ottone del mio letto. li vedevo battere contro i muri e le ringhiere. il rumore assordante, un bombardamento incessante e intorno tutto bianco, quasi una bufera da polo nord.
quando decide di venir giù così non si può fare altro che restare lì fermi a guardare. immobili, tutto il tempo del mondo concentrato in quei minuti di scompiglio. è impossibile capire quando finirà, perchè va via come è arrivato. prima il fulmine, poi il tuono. poi, quando ce l'ho già sulla testa, fulmine e tuono coincidono come i fuochi d'artificio della festa del patrono.
non mi fa paura. mi affascina. magari qualcosa la rovina, la squassa, specialmente se a cadere giù è tutto il ghiaccio del cielo. le foglie delle piantine nel giardino hanno segni che solo il tempo potrà cancellare. si porteranno dietro ferite profonde, di quelle che a fatica si rimarginano.
tutto tornerà come prima. spunta subito il sole, e già ti sembra sia un nuovo giorno. la natura è davvero spettacolare.
certo, ci sarà da abituarsi a questi continui e improvvisi mutamenti. e forse si perderà il senso di determinati periodi dell'anno.
cert, siamo stati tanto bravi a tirare la corda. e forse adesso è la natura a prendersi la sua rivincita.

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