lunedì 19 maggio 2008

falso contatto

determinati incontri non possono rimanere cristallizzati in momenti...c'è bisogno di viverli, di capire se rimarranno attimi e incontri o se racchiudono in sè qualcosa di importante, di fondamentale. uno sguardo, un'attesa, la vita di ogni giorno e gli spazi concessi o negati. la calma e l'angoscia, la fretta e la tranquillità , la pace e la guerra, il riso e il pianto. ogni respiro e ogni gesto e ogni parola vanno colti nel momento in cui nascono. non si può pretendere di far parte di quella storia, se quella storia è anni luce lontana da me. oggi sono in contatto con il mondo, comodamente seduta sulla mia poltroncina. la tv, il computer, la radio, il telefono offrono la possibilità di accorciare le distanze e di avere notizie in tempo reale. ma a che serve essere informati se poi io quella notizia, quella condizione non la vivo sulla mia pelle. non fraintendiamo. sapere quello che succede a chi non ci sta davanti è quanto di più "utile" ci possa essere, ma avere davanti a due centimetri la stessa situazione che mi viene comunicata non sarebbe sicuramente lo stesso. avrei delle emozioni, delle sensazioni totalmente diverse. mi farei una mia idea su quello che mi sta succedendo davanti, capirei cosa fare, cosa dire, forse eviterei di subire la cosa quasi come se fosse scontata. oramai non ci stupiamo più di nulla, ci stiamo immunizzando agli eventi. i morti, le guerre, le ingiustizie tutto comincia a rimbalzarci addosso, dalla tv alla radio, dal computer al telefono...stiamo perdendo il contatto con la vita.

Nessun commento: