mercoledì 7 maggio 2008

a perdita d'occhio

e da qui, da questo quarto piano si vedono tutti, ma proprio tutti i tetti di questa città. e sono buffissimi. in lontananza si vedono quelli vecchi, fatti con le tegole antiche ricoperte da anni e anni di acqua e vento e muschi. e queste casette messe lì in maniera totalmente scomposta. sì, perchè non c'è un preciso ordine, le strade nemmeno si vedono, ma le case, strette strette fra di loro, segnano dei tragitti irregolari, delle curve e dei giri che fanno pensare a un nonsocchè di arabeggiante. e poi le cupole delle chiese che svettano come sentinelle sul caos. e man mano che si risale il paesaggio cambia, i tetti si fanno rossi e su alcune case solo terrazze, nessuna tegola. e le case qui si distanziano perchè magari si voleva dare più respiro...e anche qui sono tetti sempre scomposti, ma sparpagliati in un nonsense che ne ha del regolare. strade in salita che qui si vedono bene o in discesa se le si guarda nel verso opposto. oltre, le montagne tutto intorno racchiudono quest'accozzaglia. e oltre c'è un'altra sicilia. qui la cosa più singolare è il silenzio. non te lo aspetti il silenzio da una città. poi figurarsi se ci se lo aspetta da una città siciliana. ma in fondo fa bene. ogni tanto. ascoltare la voce del silenzio in questo luogo che conserva tanto di quella che era la sicilia di un tempo.

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