lunedì 7 luglio 2008

spare time

sulle note di una canzone a me cara, scrivo e penso, penso e scrivo.
fa caldissimo. quel caldo che ti toglie la voglia di vivere e ti fa sentire come una pozzanghera di fango. che differenza rispetto alle fredde giornate spagnole di quest'inverno. ma la mia vita è così, sfiora gli eccessi, si stende fra estremi opposti e torna ad essere nella norma senza subire irrimediabili variazioni. una cosa a metà tra l'imprevedibile e lo scontato, o tra il tragico e il comico, anche se a volte si sfora nell'assurdo più sfrenato. un po' banale, in fondo, o per meglio dire comune. sì perchè per definizione la vita di tutti è così. ci sono delle sfumature, dei piccoli nei che le fanno diverse, ma ormai le acque in cui navighiamo sono anche troppo stagnanti. e quindi sempre le stesse abitudini, sane e non, che ci danno la sensazione di riempire dei vuoti...quei vuoti di cui il cervello ha fondamentalmente paura. quei vuoti che potrebbero essere riempiti da pensieri pieni di senso. ed è allora che ci si fabbrica i diversivi, tutti i diversivi possibili per impegnarci in qualcosa di spassoso, che soddisfi una qualche nostra affezione e che ci faccia essere felici e spensierati nel farlo. poco importa se ci ruba via tempo, magari ore ed ore...è quando diventa un secondo lavoro o ne diventiamo schiavi che è un po' strano. siamo disposti anche ad accettarlo, ancora più strano. ma questa è solo una mia fissazione, perchè io non riesco a trovare un passatempo che mi appassioni. riesco solo a impiegare il mio tempo libero nella maniera migliore senza lasciarmi ingabbiare da nessuna abitudine.

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